DETTAGLI DIMENTICATI?

PIKADI PAR AN FIA'

di EDOARDO COMIOTTO
“Questo libro, pur avendo come elemento portante le vicende delle Prima Guerra Mondiale del 1915-18 combattute sulle cime del Lagazuoi, sulla Cengia Martini e sul Grappa, non è un libro di storia né un romanzo. E’ un veicolo emozionale che conduce per mano il lettore, a ritroso nel tempo, nella realtà socio-economica della fine dell’ottocento e l’inizio del novecento. Poi, calato nei frangenti della guerra, delle trincee, degli attacchi e contrattacchi, delle inutili giovane vite spezzate, della grandezza dell’altruismo e della barbarie, dell’inutilità della guerra, con storie d’eroismo e di viltà, di desiderio di pace e fraternità.
E’ il racconto di un giovane zumellese di origine contadina che trascorre la sua giovinezza in mezzo alla natura, gli animali e in Malga. A quattordici anni, per una successione d’eventi, legge sul Gazzettino in casa del Paron della mezzadria, che a Milano cercano dei manovali. Vi si reca ed è assunto come precario in una grande società italo-francese impegnata nella telefonia, il fenomeno dell’epoca. Dopo tre anni di permanenza nella grande città dove sua sorella maggiore lavora come balia da latte, il suo breve rientro a casa per la visita di leva, dove incontra la sua fidanzata in una festa. Arruolato come alpino con la qualifica di telefonista al 7° Reggimento Alpini di Belluno, partecipa alle azioni di guerra sulle Tofane e Lagazuoi, e a fianco del Capitano Martini sulla famosa Cengia, che poi prese il nome dell’intrepido ufficiale. In questi luoghi dove la bellezza della natura si mescola alle difficoltà estreme della sopravvivenza, anche per gli inverni durissimi con oltre trenta gradi sottozero e le valanghe che spazzano via ogni cosa, si sviluppano una serie di vicende d’armi, ma anche di fraternità fra i fronti opposti. Una guerra cavalleresca, retaggio di quelle più antiche. È ferito, e dopo Caporetto aggregato alle forze italiane per la difesa del Grappa. Qui trova una guerra diversa, dove i soldati sono “carne da macello”. Descrive “ l’an de la fan”, il post guerra e i suoi effetti come “lo scemo di guerra” (ex soldato che è stato traumatizzato da ciò che ha vissuto), l’emigrazione, la pellagra, ecc.
Quanto sopra è descritto e raccontato attraverso le riflessioni del giovane Alpino, espresse con le lettere che spedisce a casa, alla fidanzata e al suo amico e nelle sue poesie. Un libro emozionale arricchito dalle riproduzioni d’opere d’arte di diciotto artisti che impreziosiscono l’opera. Completano l’opera i contributi di Dino Bridda con Il tragico “an de la fan” e di Gianmario Dal Molin con “Guerra e sanità”.
EDIZIONI -TIPI - Grafica e stampa Tipografia Piave Srl. - Settembre 2018. In vendita nelle migliori librerie e rivendite della Valbelluna.”

PAR AMOR DE LA ME TERA

di EDOARDO COMIOTTO
“ … i sentimenti, nella poesia di Edoardo Comiotto, toccano quasi la sacralità negli affetti umani.” Così scriveva l’entomolgo Gino Cadamuro Morgante, anima della rivista dialettale triveneta “El Burchielo” nell’introduzione di questo libro, scritto in dialetto bellunese, che così poi così ha aggiunto: “ C’è in tutta la sua poesia l’intima comunione tra la sua terra e i suoi sentimenti che traspare dietro ogni verso. La dolcezza dei ricordi nella levità del linguaggio natio, armonioso e stringato, come lo è il dialetto bellunese, riesce a pennellare con rara efficacia l’emotività di cose, persone, luoghi, situazioni, con passaggi ora bruschi ora permeati di soffusa liricità. Con una misurata musicalità tesse un arazzo di emozioni, dai colori filtrati, in cui il poeta traspare con umiltà senza pesare nel coinvolgimento del suo mondo, così caratterizzato nella Sinistra Piave della Val Belluna ed il suo linguaggio, dalle sfumature ben definite, è usato con competente proprietà ed un modo piano, suadente che quasi non fa notare l’intenso lavoro del piegare l’espressione al pensiero.
“Par amor de la me tera” ha inoltre un raro pregio: quello di offrire una poesia ricchissima di spunti emotivi e ad un tempo piacevole, che attrae, avvince, entra nel cuore del lettore immedesimandolo in una simbiosi perfetta e felice.
Come dobbiamo sottolineare che la traduzione in lingua, pur essendo perfettamente aderente al testo originale, senza concedersi alcuna alterazione e divagazione, è resa in modo estremamente efficace assumendo un proprio aspetto poetico di alto livello.”
Editore Rebellato Editore -Anno1991 – 2.000 copie esaurite. 

SULLE STRADE DEI RICORDI

di EDOARDO COMIOTTO
Per il giornalista Dina Bridda , Edoardo C. “appartiene a quella razza umana in via di estinzione, che non accetta certi schematismi della vita e non si lascia definire solo dal ruolo sociale ricoperto. ..In lui c’è il bisogno di esprimersi anche in altro modo, la poesia, segno inequivocabile che ai comportamenti usuali del quotidiano, egli sente la necessità di far seguire una sorta di didascalia spirituale contenuta nelle parole componenti talvolta la musicalità, talvolta l’asprezza di un verso scritto per “dire” sempre qualcosa.
Lo fa con naturalezza e salda coscienza del mezzo espressivo, riuscendo a raggiungere apprezzabili risultati sia nell’abbandono della lirica che nel raziocinio del “pamphlet”, sia lasciandosi travolgere dalla forza dei migliori sentimenti umani, sia cercando di mettersi a fianco delle cose e degli avvenimenti per osservarli e descriverli.
Lo fa adoperando strumenti e codici antichi assai cari all’esperienza di qualsiasi persona attenta al buon uso delle lettere. La lingua. Ne adopera due, entrambe “madri” per lui, e non sembri un paradosso. La dimestichezza con la lingua ufficiale e col dialetto di casa gli derivano, la prima, da buoni studi e da consuetudine sociale, la seconda, da un innato senso di appartenenza che, proprio attraverso l’uso del vernacolo, intende esaltare al massimo nella suggestione della poesia.
La parola. E’ una parola poetica scarna, essenziale, moderatamente aggettivata, tesa ad arrivare alla sostanza delle cose senza fumose circonlocuzioni. Talvolta è anche cruda, realista fino a far male, poco incline all’indulgenza che la poesia potrebbe trasfigurare.”
L’avv, Agostino Perale, amico poeta e critico d’arte, così ha comentato queste poesie: “ le vedo e sento con altrettanta tensione di un unico mosaico: tutte al loro posto giusto.
A disegnare la realtà vera di un tempo passato, oppure la presenza attuale e viva di un ricordo? Se poche parole, brevi e nitide immagini, sanno suscitare questo dubbio, allora vuol dire che , suscitato questo dubbio, allora vuol dire che hanno colpito nel segno, che lasciano aperto un solco: con tutta la sua ferita e la speranza di un seme.
Tutto questo, io penso, sale molto di più che parlare e discutere di poesia: anche perché è inutile cercare di dare definizione a ciò che, per sua natura, lo rifiuta. A me piace godere le assonanze e le dissonanze, chiudere gli occhi e lasciare sciolta ogni briglia, che i ( tanto i ricordi quanto le speranze) se ne vadano liberi a spaventare le galline sulle vie delle case di campagna dove la poesia rifiuta confini.”
Rebellato Editore -Anno1993 – 1.000 copie esaurite.

FRAMMENTI

di EDOARDO COMIOTTO
“Edoardo Comiotto ha al suo attivo già diverse raccolte poetiche…molto diversa, più corposa (non inganni il titolo Frammenti e, per certi aspetti, più varie e matura, è la presente raccolta, che, pur mostrando un Comiotto sostanzialmente fedele alla sua “storia” poetica, ne documenta l’allargarsi degli interessi, non solo contenutistici, e ne evidenzia la voglia di tentare forme testuali e linguistiche più complesse.
Così il prof. Werther Romani introduce il volume di 126 poesie che poi aggiunge:
Qui la fantasia metaforica, a lui così congeniale, si accompagna e si intreccia con la sperimentazione di un discorso più ampio, caratterizzato da una forte tensione morale.
Il risultato, a mio parere, è di notevole interesse e originalità, con momenti in cui l’invenzione metaforica e il realismo narrativo-descrittivo si amalgamano con grande naturalezza.
…Ad ogni modo, la scelta di tentare percorsi poetici più complessi e difficili nulla toglie alla bellezza di quelle illuminazioni metaforiche che ci presentano realtà consuete, o addirittura banali, in modo sorprendente, “ricreandole” come solo la poesia riesce, talvolta, a fare.
Ma, come già detto, questa volta Comiotto ci ha dato un volume – a mio parere – più corposo, più vario e più ricco di tutti i precedenti: il che sta a dimostrare che l’amore di Comiotto per la poesia non è frutto estemporaneo di un’attrazione occasionale e dilettantistica, ma è ormai una componente sostanziale della sua personalità.”

Il ricavato dell’opera è devoluto all’Associazione Sofia per i bambini trapiantati di fegato e con malattie epatiche e intestinali di Padova Ospedale di Padova
http://www.associazionesofia.it/
Kellerman Editore – Anno 2009- Ultime copie: www.amazon.it – www.Ibs.it

DI CIELO E DI TERRA - PAROLE D´AMORE

di EDOARDO COMIOTTO
Per il giornalista Dina Bridda , Edoardo C. “appartiene a quella razza umana in via di estinzione, che non accetta certi schematismi della vita e non si lascia definire solo dal ruolo sociale ricoperto. ..In lui c’è il bisogno di esprimersi anche in altro modo, la poesia, segno inequivocabile che ai comportamenti usuali del quotidiano, egli sente la necessità di far seguire una sorta di didascalia spirituale contenuta nelle parole componenti talvolta la musicalità, talvolta l’asprezza di un verso scritto per “dire” sempre qualcosa.
Lo fa con naturalezza e salda coscienza del mezzo espressivo, riuscendo a raggiungere apprezzabili risultati sia nell’abbandono della lirica che nel raziocinio del “pamphlet”, sia lasciandosi travolgere dalla forza dei migliori sentimenti umani, sia cercando di mettersi a fianco delle cose e degli avvenimenti per osservarli e descriverli.
Lo fa adoperando strumenti e codici antichi assai cari all’esperienza di qualsiasi persona attenta al buon uso delle lettere. La lingua. Ne adopera due, entrambe “madri” per lui, e non sembri un paradosso. La dimestichezza con la lingua ufficiale e col dialetto di casa gli derivano, la prima, da buoni studi e da consuetudine sociale, la seconda, da un innato senso di appartenenza che, proprio attraverso l’uso del vernacolo, intende esaltare al massimo nella suggestione della poesia.
La parola. E’ una parola poetica scarna, essenziale, moderatamente aggettivata, tesa ad arrivare alla sostanza delle cose senza fumose circonlocuzioni. Talvolta è anche cruda, realista fino a far male, poco incline all’indulgenza che la poesia potrebbe trasfigurare.”
L’avv, Agostino Perale, amico poeta e critico d’arte, così ha comentato queste poesie: “ le vedo e sento con altrettanta tensione di un unico mosaico: tutte al loro posto giusto.
A disegnare la realtà vera di un tempo passato, oppure la presenza attuale e viva di un ricordo? Se poche parole, brevi e nitide immagini, sanno suscitare questo dubbio, allora vuol dire che , suscitato questo dubbio, allora vuol dire che hanno colpito nel segno, che lasciano aperto un solco: con tutta la sua ferita e la speranza di un seme.
Tutto questo, io penso, sale molto di più che parlare e discutere di poesia: anche perché è inutile cercare di dare definizione a ciò che, per sua natura, lo rifiuta. A me piace godere le assonanze e le dissonanze, chiudere gli occhi e lasciare sciolta ogni briglia, che i ( tanto i ricordi quanto le speranze) se ne vadano liberi a spaventare le galline sulle vie delle case di campagna dove la poesia rifiuta confini.”
Rebellato Editore -Anno1993 – 1.000 copie esaurite.

INCIPIT

di EDOARDO COMIOTTO
Questo libro, vergato a mano per dare unicità alla pittura materica e ai segni pittografici dell’artista Renato Scarton, contiene una quarantina di brevissime composizioni.
“La forma si ispira consapevolmente ad esempi di “poesia breve” classica e moderna dallo haiku giapponese (ma senza i suoi rigidi vincoli metrici) all’essenzialismo lirico novecentesco, contaminando originalmente suggestioni e generi diversi.”
Così si è espresso il prof. Werther Romani, che aggiunge:
“Talvolta la tonalità gnomico-epigrammatica prosaicizza il verso, limitandone l’eco in confini troppo nettamente definiti. Ma più spesso l’incontro improvviso e quasi casuale di sentimenti ed esperienze, fa scattare la parola che s’addensa e che lungamente risuona nel silenzio dello spazio bianco che la circonda.
L’effetto è tanto più intenso quanto più il processo metaforico che caratterizza la poesia si dissolve immediatamente nella naturalezza dell’immagine.
…Comiotto si attesta su una linea mediana, aliena da sperimentalismi ed estremismi linguistico-formali. Anche i suoi “correlati aggettivi” sono quelli di sempre, i primi che ci vengono in mente quando pensiamo alla poesia… messi, però, in evidenza e come “straniati” dal frequentissimo ricorso all’iperbato in tutta la varietà delle sue forme.
…per restare fedele a un’idea di poesia come voce che ci parla e sguardo che ci accompagna”.
Il ricavato del libro è stato destinato a rendere accogliente lo spazio attesa della Neuropsichiatria infantile dell’ULS di Belluno di Cusighe.
Grafiche Trabella -Anno 2001 – 2.000 copie esaurite

GIOCANO LE PAROLE - FILASTROCCHE -

di EDOARDO COMIOTTO
Le filastrocche son un genere poetico molto antico, di origini popolari. Tramandate oralmente, erano e sono molto adatte per i bambini per farli dormire, calmare, giocare e divertire, ma hanno anche lo scopo di raccontare delle storie insegnando loro comportamenti o atteggiamenti da tenere portandoli dolcemente alla scoperta dell’esistenza, dell’ambiente e della quotidianità.
Ognuno di noi ha certamente nei propri ricordi più cari, quei momenti in cui in cui i nonni, zii o i genitori, ci hanno raccontato, recitato o interpretato alla loro maniera, qualche filastrocca aiutandoci nella scoperta del mondo reale, unendoci nel frattempo, sentimentalmente, nella magia del ritmo e della fantasia.
Edoardo Comiotto si è divertito a scrivere in libertà una raccolta di filastrocche con il gusto spensierato e fresco che deve caratterizzare libri per bambini. Sono poesie dedicate ai momenti della giornata, alle stagioni ai giochi, ma anche ai...bisognini fisiologici. E' un libro tutto da leggere e da guardare grazie alle preziose illustrazioni di Marta Farina. La prefazione del testo è del prof. Francesco Piero Franchi.
Da ulteriore valore alla pubblicazione la sua finalità benefica in quanto il ricavato delle vendite è destinato all'Associazione Sofia di Padova che sostiene le famiglie dei bambini che hanno subito trapianti all'apparato intestinale. http://www.associazionesofia.it/
Kellerman Editore – Anno 2012- Per acquisto: www.amazon.it – www.Ibs.it
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