D- Il Governo è intervenuto con nuove misure per limitare i contagi, chiedendo le limitazioni e, in alcuni casi, le chiusure di alcune attività in tutto il Paese: come intende reagire l’esecutivo per sostenere le attività produttive?
Dopo i provvedimenti dei mesi scorsi in cui sono stati messi a disposizione 105 miliardi di euro, siamo intervenuti immediatamente con il decreto ristori da 5,4 miliardi: 2,4 di questi sono stati dedicati ai contributi a fondo perduto, in alcuni casi con indennizzi dal 100 al 400%. Parliamo di un sostegno che arriverà direttamente con un bonifico dall’Agenzia delle Entrate. Non solo: c’è stata una proroga della Cassa integrazione di 6 settimane, un indennizzo ai lavoratori dello sport con 800 euro e 1000 euro andranno ai lavoratori stagionali e del turismo. Inoltre si è deciso di cancellare la rata IMU di dicembre per i proprietari e i gestori. Senza dimenticare, poi, la proroga del reddito di emergenza che ha già dato sostegno a molte famiglie. Sono anche stati messi a disposizione 100 milioni di euro come contributi a fondo perduto per le imprese che operano nelle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura e, per le stesse imprese, è stato riconosciuto l’esonero del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per il mese di novembre 2020.
Cercheremo di intervenire ancora a favore delle filiere produttive agroalimentari. Siamo consapevoli delle difficoltà riscontrate da tantissimi lavoratori che, legittimamente, sono scesi in piazza: non li lasceremo soli.
D- L’influenza Coronavirus è molto “democratica”, non guarda in faccia nessuno: dalla massaia, all’imprenditore, dal ricco al povero, dal cittadino al politico. Nei giorni scorsi le assenze in Parlamento per alcuni casi di positività hanno messo in difficoltà i lavori parlamentari. In questo momento particolarmente delicato non ci si può permettere di rimanere senza Governo o parlamento a causa della pandemia. Sono allo studio delle possibilità di voto anche in remoto da parte dei parlamentari?
Vorrei fare una premessa: io sono contrario al voto a distanza perché ritengo che il confronto parlamentare in presenza sia particolarmente importante e costruttivo. Sicuramente sarà fatta una riflessione sul coinvolgimento di chi è asintomatico, evitando così di mettere in quarantena il Parlamento che dovrà continuare, e sta continuando, a lavorare. Si tratta poi di valutare in modo particolare le deliberazioni che richiedono una maggioranza qualificata, per le quali la presenza di tutti è necessaria. In ogni caso è una questione che ricade nell’autonomia del Parlamento, delle Giunte per il regolamento e dei due Presidenti. Il Governo, dunque, deve rispettare queste competenze anche se segue con attenzione ogni sviluppo.
D- La pandemia e la ripresa dei contagi di questi ultimi giorni hanno evidenziato i limiti del Sistema Sanitario Italiano e messo in primo piano la necessità di un suo miglioramento. Per fare ciò, c’è la necessità di investire nel settore. Perché il Movimento 5 Stelle è contrario alla richiesta del MES?
Noi abbiamo sempre ritenuto il Mes uno strumento asimmetrico e non siamo stati i soli ad esprimere perplessità: in Europa 16 Paesi lo hanno rifiutato, richiedendo invece i fondi Sure per la cassa integrazione. Come ha sottolineato il presidente Conte il Mes non è una panacea. Vorrei ricordare che per la Sanità, nella prossima legge di Bilancio, sono previsti ulteriori 4 miliardi di euro: dopo anni di tagli, questo Governo ha nettamente invertito la tendenza aumentando terapie intensive, assumendo personale e migliorando il nostro sistema sanitario nazionale. In ogni caso, sul Mes ci sarà un confronto.
Contemporaneamente al Referendum ci sono state le elezioni regionali e il grande successo elettorale del governatore Luca Zaia se da un lato ha premiato l’operato degli ultimi cinque anni di amministrazione, dall’altro ha rimarcato la volontà dei veneti di avere l’autonomia differenziata.
D- Lei ha sostenuto il referendum sull’autonomia del Veneto e su questa linea sembra sia anche il Movimento 5 stelle del Veneto. Diversa, però è la posizione del suo partito a livello nazionale che nel recente passato ne ha bloccato la sua approvazione. Certamente questa posizione di chiusura vi ha notevolmente penalizzato nel risultato delle elezioni regionali venete. Ritiene che il Movimento possa a breve ritornare sui suoi passi così da riavviare l’iter procedurale sull’autonomia, considerato che tale richiesta è stata avanzata anche dalla Lombardia ed Emilia Romagna e che altre regioni intendono chiederla?
Come è noto sono sempre stato favorevole all’autonomia e credo che la decisione dei cittadini debba essere rispettata. Sul tema abbiamo sempre dialogato e continueremo a farlo: ricordo anche che è stato questo Governo a impegnarsi seriamente per l’autonomia e il percorso che è stato avviato grazie al Ministro Boccia si è interrotto a causa del Covid, ma riprenderà al più presto nelle sedi opportune. Occorre varare una legge quadro che permetta alle iniziative regionali di svilupparsi all’interno di un quadro nazionale armonico, perché l’autonomia si potrà realizzare solo in un quadro di solidarietà tra tutte le regioni.
Edoardo Comiotto
You must be logged in to post a comment.