Se in questa stagione ci si avventura lungo l’alveo di alcuni nostri torrenti, verso le gole che li trattengono come quelle del Terche e dell’Ardo, si scopre la magia del freddo e del ghiaccio che trasfigurano la natura.
Più non scorre
Più non scorre l’acqua
rappresa nel letto ghiaioso;
scolpito nel ghiaccio
è rimasto lo sciacquio,
sospeso.
Immobili stanno le gocce
coagulate in coni rovesciati
a penzoloni.
Ha cucito il freddo
ricami di cristalli,
fiori d’indefinibile trasparenza
e mentre scende la neve
un fiocco si fa farfalla
sul mio viso.
Edoardo Comiotto
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