E’ stata presentata ufficialmente a Sedico, presso la sala riunioni del Centro Consorzi, l’Associazione “Arca dei Volti APS” fortemente voluta e sostenuta, fra i primi, da Gianluigi Secco e Beppino Lorenzet.
L’Associazione, ratificata con atto notarile nel novembre scorso, è il “frutto maturo” di una lunga attività di ricerca e studio sulle maschere lignee che ha spaziato dalla cultura popolare bellunese all’arco alpino, trovando similitudini, ritualità e simbologie spesso analoghe in altre popolazioni anche a livello mondiale.
Le maschere devono avere delle caratteristiche particolari, la più importante è la calzabilità sul viso. Iniziarono così, oltre quindici anni fa, le prime creazioni di maschere lignee e i primi corsi, con attività diurna e serale, che si sono sviluppati e affinati negli anni.
Decine e decine le persone che hanno frequentato i corsi presso varie sedi, ma in particolare nelle accoglienti aule del Centro Consorzi di Sedico. Allievi di tutte le età e abilità, dallo scultore al neofita che hanno potuto sviluppare la tecnica costruttiva e la loro creatività.
Numerose le attività collaterali che sono state realizzate nel corso degli anni inerenti al tema della maschera, come gli allestimenti e le presentazioni collettive delle opere, la partecipazione al concorso La Gnaga di Fornesighe, la presenza degli scultori nelle piazze per la realizzazione delle maschere ecc.
Queste attività, in continua crescita, sono state organizzate artisticamente da Beppino Lorenzet, Sara Andrich e coadiuvate per gli aspetti logistici da Gianluca De Nard e Sergio Boso. Sollecitati da Gianni Secco e da vari amici, è stata così formalizzata l’Associazione dei Mascherai Dolomitici denominata “Arca dei volti aps” che si è data un assetto e una struttura organizzativa stabili .
In questi anni si è creato un legame profondo fra i vari corsisti, tant’è che alla presentazione di Sedico, hanno partecipato mascherai provenienti da varie provincie venete; fra gli scultori presenti, quella del simpatico e arzillo ottantenne Ember Rovere di Levico.
Edoardo Comiotto, nell’introdurre l’incontro, ha ricordato che l’Associazione è nata dal basso, dalla passione di professionisti e amanti delle tradizioni e della lavorazione artistica del legno, dal desiderio di formare un gruppo identitario dove potersi incontrare, conoscere e sperimentare l’intaglio, la scultura e la tecnica per la realizzazione di volti lignei.
Il direttore del Centro Consorzi Michele Talo ha manifestato la soddisfazione per la nascita dell’Associazione e ha confermato la disponibilità, come già espressa in questi anni, ai fondatori dell’Arca dei Volti, di operare in sinergia negli spazi della scuola del legno per la formazione di giovani e adulti e di essere felice che la sede operativa sia al fianco della Scuola d’Arte e del Legno Augusto Murer.
La Vice Presidente dell’Associazione culturale Sara Andrich ha illustrato gli scopi statutari e le diverse attività che saranno svolte in collaborazione con docenti e ricercatori di livello. Ambiziose le iniziative già in cantiere e i programmi futuri. “Partendo dal consolidamento di ciò che abbiamo fatto sino ad ora, guardiamo come Associazione a panorami più ampi. Già abbiamo iniziato con delle novità, come a Limana, per proporre la maschera al grande pubblico in maniera coinvolgente. Accanto a tutto ciò abbiamo cercato di offrire nuove attività e progetti.
L’idea guida è quella di portare la maschera nelle piazze non solo come oggetto da guardare, ma ritrovando il suo scopo originale, indossandola e dandole vita. Abbiamo iniziato con delle piccole performance danzanti che piano piano stanno prendendo forma e ricevendo consenso dal pubblico.
Il progetto, però, è ancora più ambizioso: l’idea è, infatti, di creare dei veri e propri momenti di teatro di strada. Svincolare la maschera dal solo momento carnevalesco, cercando invece attraverso di essa, di raccontare delle storie, legate al territorio bellunese, ma fruibili a tutti anche in altri luoghi. Far conoscere quindi ad ampio spettro la nostra realtà. La nostra identità territoriale.
Tra le altre intenzioni c’è quella di realizzare una maschera che accolga, in se, la storia della maschera delle nostre valli e la nostra cultura.
Attraverso l’associazione contiamo anche di poter organizzare convegni e conferenze sul tema, invitare gruppi di mascherai, compagnie teatrali, italiani e perché no anche stranieri. Vogliamo anche coinvolgere i giovani attivando con loro laboratori formativi e creativi. Per realizzare questi progetti di alto respiro, oltre alla buona volontà degli associati, abbiamo coinvolto personalità ed esperti e ricercato l’aiuto di professionisti in vari settori.
Fra i primi Marco Perale in qualità di storico ad aiutarci con la stesura dei racconti, Marta Farina per la progettazione, Laura Zidarich per le coreografie e altri che verranno, proprio per il valore ampio e unitario del progetto e perché credo nel valore dell’unione per essere, regalare e regalarci momenti di bellezza. Ci piacerebbe che fossero coinvolte anche le scuole medie superiori per la realizzazione di costumi, scenografie e tutto ciò che serve, magari attraverso stage e laboratori.”
Sollecitato dagli argomenti proposti, Marco Perale ha tratteggiato, con sapiente capacità e conoscenza culturale, delle possibili interpretazioni sceniche che potrebbero essere attinte dalla cultura popolare o dalle figure mitologiche e reinterpretate attraverso la maschera e la sua simbologia.
Il Presidente dell’Associazione Beppino Lorenzet, noto per la sua bravura artistica, versatilità e capacità di coinvolgimento, ha ringraziato quanti in tutti questi anni hanno creduto nella possibilità di portare a rango culturale la cultura popolare e la maschera come Ivano Pocchiesa e Gianni Secco che l’ha sostenuto e indirizzato in questo percorso. Ha inoltre rivolto un affettuoso ringraziamento ai tantissimi corsisti, che si sono avvicinati alla scoperta della creazione della maschera lignea, per avere creato un clima di amicizia e di fraternità che li vede confrontarsi più sulla propria crescita tecnico-artistica che nel voler primeggiare nelle competizioni. Infine ha ringraziato Michele Talo per la rinnovata disponibilità all’utilizzo dei laboratori che ha frequentato per oltre tredici anni anche nella veste di docente nei corsi della Scuola del legno.
Un’Associazione aperta a tutti, che vuole valorizzare la cultura popolare locale allargandola e confrontandola con altre del territorio nazionale creando momenti d’interscambio e di crescita.
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