
Mercoledì 1 settembre si terrà, presso l’azienda agricola Poggio Pognan di Mel – Borgo Valbelluna, il primo simposio regionale di spaventapasseri. Sette artisti affermati, cinque di questi hanno vinto più volte il Premio San Martino di Belluno, si cimenteranno singolarmente nella costruzione di uno spaventapasseri in una performance aperta a tutti. Gli spaventapasseri troveranno vita grazie alle mani e all’ingegno degli artisti: Andrea Gaspari di Cortina, Sara Andrich di Canale D’Agordo, Luca Lisot di Santa Giustina, Marco Pancrazio di Asiago, Gianluca De Nard di Sedico e Gianluigi Zeni di Mezzano (TN) e di Beppino Lorenzet che è anche il direttore artistico della manifestazione.
L’evento è nato dall’idea di Giampaolo Ciet, che assieme al giovane Alex conducono un’azienda biologica in località ai Mulini di Zottier di Mel.
“Per noi, afferma Giampaolo Ciet, quest’un’idea è nata spontanea considerato l’ approccio che abbiamo dato all’azienda nel recupero delle tradizioni agricole e valorizzazione del territorio in cui operiamo Infatti, l’azienda, nata nel 2014, ha integrato il recupero delle colture come l’orzo, il grano saraceno, la canapa e la coltivazione della vite applicando rotazioni colturali e cicli di riposo del suolo con i principi dell’agricoltura biologica. Inoltre, alleviamo anche maiali che vivono all’aria aperta, allo stato semibrado, dai quali otteniamo carni di qualità che forniamo a privati e macellerie o li trasformiamo in azienda per l’uso agrituristico”.
Beppino Lorenzet non scopre le carte di quanto avverrà, ma: “ Siamo un gruppo di amici che spesso si trovano in giro per l’Italia in varie manifestazioni di scultura. Questa volta ci cimenteremo con materiali diversi che rispetteranno la natura. I fantocci saranno lasciati nel vigneto dell’azienda a vegliare sui raccolti. Conoscendo la vivacità creativa dei miei amici artisti, sono certo che se gli spaventapasseri scacceranno gli uccelli golosi, dall’altro attireranno tante persone di tutte le età a godere del panorama dal Poggio e non sapranno resistere agli stimoli dei fantocci che non vedono l’ora di presentarsi al pubblico per sollecitarli a fantasticare”.
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