LUIGI NOCIVELLI: UN IMPRENDITORE CHE HA SAPUTO SUPERARE DIFFICOLTA’ E PROBLEMI CREANDO LAVORO E OCCUPAZIONE
Appassionato e commovente racconto del figlio Marco, Presidente e AD di Epta, gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale con sede a Limana
Il Lions Club Belluno ha organizzato un incontro con Marco Nocivelli presso il ristorante Delle Alpi di Belluno. La Presidente del Club Tiziana Roncada ha introdotto la figura del socio Marco Nocivelli che è Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Epta. EPTA è un Gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale che opera a livello mondiale grazie ai suoi marchi Costan, Bonnet, Névé, George Barker, Eurocryor, Misa, Iarp e Knudsen Køling. Con sede centrale a Milano e struttura operativa a Limana, opera con 5.000 dipendenti, con una presenza commerciale capillare in tutto il mondo e vanta, nel 2017, un fatturato di 888 Milioni di Euro. Ma chi fu il fondatore di EPTA? La Presidente del Club Roncada ha chiesto a Marco di raccontare la storia di suo padre Luigi Nocivelli, uomo appassionato di meccanica, ma anche di agricoltura, arte, letteratura e architettura; un imprenditore geniale che trasformò l’officina artigianale paterna in un’azienda leader nel settore degli elettrodomestici prima e della refrigerazione poi.
“Parlare di mio padre e di ciò che ha fatto non è facile considerata la sua irrefrenabile attività che gli ha permesso di realizzare molti dei suoi sogni. Nasce nel 1930, il nonno faceva l’artigiano e mia nonna la casalinga. Erano anni duri e subito mio padre s’industria nell’aiutare in casa, dopo aver letto in un libro su come fare, allevando conigli; alla fine della guerra frequenta l’Istituto Tecnico diplomandosi a diciassette anni. A quest’età la vita gli riserva una prova dura. Mio nonno, mio padre e il fratello Enrico si recano alla Fiera Campionaria di Milano, la più grande fiera del dopoguerra. Durante il viaggio mio nonno Angelo cade dal treno e perde conoscenza. Segue una lunga convalescenza e mio padre deve farsi carico della famiglia e così inizia a lavorare riavvolgendo i fili dei motori elettrici sul tavolo della cucina. Nonostante il poco tempo disponibile, s’iscrive alla Bocconi, ma non ha i soldi per frequentare, così segue i corsi che lo interessano e, quando può, si reca nella sala di lettura dell’Associazione elettrotecnica. Qui legge un articolo su un’apparecchiatura a saturazione magnetica per la stabilizzazione di tensione. Ha intuito che lo stabilizzatore sarebbe diventato indispensabile per la televisione e così inizia a produrlo nell’officina di famiglia. Fu un successo, ma dovette partire per il servizio militare”. Marco racconta alcuni aneddoti e di come questo distacco forzato gli ha dato il tempo per pensare a come sviluppare l’officina. Nelle licenze che gli furono concesse per andare a casa, progetta con il padre, il fratello, ingegneri e geometri come realizzare il suo piano. Dopo un anno le attrezzature sono portate nella nuova sede e nasce l’Ocean di Veronalanuova. Le iniziative imprenditoriali di Angelo si moltiplicano, come la produzione del polistirolo espanso, ma il suo sogno era nell’elettro meccanica italiana e il suo punto di riferimento era il colosso dell’Ercole Marelli. Lasciata la guida dell’Ocean al fratello Gianfranco, si butta a capofitto nell’impresa solitaria di conquistare la Marelli. Silenziosamente acquista azioni dell’azienda e quando ha raggiunto la quota del 35%, esce allo scoperto e riesce a entrare prima nel consiglio di amministrazione e poi ne scala i vertici assumendone il controllo. “Mio padre, racconta Luigi”, ha ora un’azienda con un grande nome, ma la situazione che trova è disastrosa: l’esposizione finanziaria è pesantissima, l’azienda non si è ammodernata da una quindicina d’anni, il livello professionale delle maestranze è basso con tensioni dovute all’infiltrazione di alcuni operai che hanno aderito alla guerra armata e all’estrema sinistra. Nel frattempo la situazione economica e sociale del nostro Paese si fa difficile, con scioperi, crisi del petrolio, ecc. Ma non si perde d’animo. Riammoderna le linee di produzione, si attornia di personale altamente qualificato, e guarda a nuovi mercati. Per rispondere alla crisi petrolifera nasce in Italia il Piano Energetico Nazionale che punta all’energia nucleare e Luigi pensa in grande. Si sottrae dai vincoli della politica e intraprendere un percorso imprenditoriale privato varando un piano elettronucleare in grado di realizzare centrali complete di reattore”. I problemi che si presentano a Luigi Nocivelli sono molteplici: sia finanziari, sia tecnici. Se negli anni settanta ci fu la crisi industriale, negli anni ottanta la crisi diventa sociale con scontri sindacali e manifestazioni violente di piazza. Le Brigate Rosse uccidono in un attentato un suo dirigente dell’Ercole Marelli, l’inflazione penalizza i rapporti con l’estero, i margini aziendali si azzerano anche nell’azienda di Veronalanuova. Il contesto industriale e i debiti pregressi della Ercole Marelli portano alla sua liquidazione. Luigi Nocivelli è molto segnato da questo evento, ha cinquant’anni e potrebbe smettere. Però, superato un breve periodo di depressione, si rimette al lavoro. Dall’esperienza della Marelli ha acquisito nuove conoscenze e consapevolezze che mette in campo nel suo mondo della refrigerazione con l’obiettivo di ragionare non più su singoli prodotti o componenti, ma per sistemi. D’intesa con il fratello Gianfranco, risana la Cga di Cividale del Friuli che aveva problemi di gestione. Anche l’Ocean, nel 1982, è pronta ad affrontare le sfide del mercato e i fratelli puntano a un nuovo sviluppo e all’espansione dell’attività. Iniziano così una serie di acquisizioni realizzate da Luigi, mentre il fratello Gianfranco si occupa di relazioni istituzionali, dei rapporti con le banche e la clientela. L’operazione più clamorosa è stata l’acquisizione nel 1992 del pacchetto di controllo del gruppo francese Thomson-Brandt leader del mercato dei grandi elettrodomestici nel quale i due fratelli Nocivelli fanno confluire anche la Blomberg e la Elektra Bregenz. Grazie ai risultati raggiunti, Luigi Nocivelli si fa valere in Francia e la sua stima e popolarità cresce in poco tempo, tant’è che gli è conferita la più alta onorificenza francese: la Legion d’honner di Gran Croce. Seguono poi vari eventi negativi concomitanti e difficoltà di mercato che misero in grossa difficoltà l’azienda e ne determinarono il fallimento. Ne seguì un lungo processo in Francia che ha scagionato i fratelli Nocivelli ridando loro piena riabilitazione morale. Una lunga battaglia che sfiancò Luigi, ma non lo vinse. I fratelli Luigi e Gianfranco concordarono la separazione dei due settori: al primo fu assegnata la climatizzazione con il figlio Paolo e la refrigerazione commerciale a Luigi con il figlio Marco che è già amministratore delegato della Costan. Su suggerimento dell’amico e manager Sergio Chiostri, Luigi adotta un modello organizzativo alternativo e fonda nel 2003 un nuovo gruppo, composto dai sette figli, che chiama EPTA. A seguito della nuova impostazione aziendale e dell’insorgere di una malattia, pur seguendo sino alla sua scomparsa la crescita di Epta, Luigi ha più tempo e segue le sue passioni.
Pur il figlio Marco: Mio padre aveva due grandi amori, la fabbrica e la famiglia. Aveva a cuore i suoi dipendenti. Era partito come operaio anche lui e quando dovette chiudere alcune aziende, il suo cruccio più grande era per loro e si prodigò sempre, nel limite del possibile, nel preservare i loro posti di lavoro. Quando pensava alla fabbrica, lui che è partito come operaio, considerava anche i suoi dipendenti, il lavoro e le loro famiglie.
Luigi, anche se ha ricercato manager di alto profilo, ha favorito la crescita dei dirigenti interni. Aveva concepito l’azienda come una grande famiglia, dove il personale interagisce e coopera assieme. Di carattere determinato, mi fece fare la gavetta, ogni due anni, come consulente, ho cambiato lavoro. Mi diceva: -Se sei arrogante e non provi da solo a fare le cose, non impari-
Pur essendo persona del fare, Luigi Nocivelli amava i libri e sin da giovane da questi trovò spunto e stimoli per la sua attività. La sua collezione di libri e opere rare, divenuti patrimonio nazionale, è oggi consultabile presso la Fondazione Ugo da Como a Lonato di Brescia. Mio padre è intervento anche a favore della comunità, come con la realizzazione del Parco Botanico, il restauro della Basilica Minore di Veronalanuova, con varie iniziative a sostegno del FAI, ecc. Ha avuto la forza di ripartire quando le cose non sono andate bene, ha espresso una grande capacità nell’imparare dai propri errori, di non mollare, di guardare con fiducia a nuove imprese che poi ha realizzato. Nonostante abbia raggiunto importanti risultati, non si è mai dimenticato delle sue origini. Gli piaceva l’agricoltura, il mondo semplice e assieme complesso della natura. Molti sono i suoi insegnamenti che mi aiutano nel mio lavoro e penso che guardando al suo percorso di vita personale e professionale, sia per tanti un’occasione per riflettere su come nei momenti difficili si debba trovare la forza per reagire e di guardare avanti. Come lui fece in tutta la sua vita.”
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