Siamo appesi sul filo della vita
con la paura, ancestrale, del vuoto
della caduta nel buio, nel nulla.
Nati da un abbraccio d’amore,
nell’indefinito spazio temporale,
pochi sono i calendari da sfogliare.
Il tempo corre
e noi siamo come mollette
appesi a un filo
ognuno con il proprio colore.
Possiamo scegliere di penzolare da soli,
rinchiusi nella trappola dell’ego,
o essere di sostegno e d’aiuto
per qualcosa o qualcuno.
Possiamo essere ciechi e sordi
non vedere e sentire
chi soffre e ha bisogno
nella folla o nella solitudine.
O essere uniti sul filo della vita,
reggendoci gli uni agli altri,
condividendo opere e parole
che profumano di panni stesi al sole.
e.c.
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