In questo vento pasquale,
messaggero di rinascita e cambiamenti,
che porta in grembo il desiderio d’una primavera imberbe,
-brivido d’una fanciullezza lasciata-
sono schiusi, timidi alla vita,
i biancofiori del ciliegio
innamorati del rosa del pesco.
S’è ridestata la natura
e riappare vivido il ricordo dei forni accesi nei cortili
a cuocere pane, fugazze e colombe
fra l’allegria del vino e della compagnia,
le risate col gioco, or desueto, del rodolet ,
i primi sguardi interessati alle ragazzine,
e quei primi rossori, battiti inaspettati e sconosciuti,
sobbalzi d’umore e di gioia
che sfiorivano in un baleno
per un ciao non ricambiato.
Ora sui coppi non corrono più le uova variopinte
a inseguire il tocco della vittoria
ma qualche goccia di malinconia
che piano scorre e va via.
Edoardo Comiotto
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