MA SOPRATTUTTO PERSONA DALLA GRANDE SENSIBILITA’
La Corale Zumellese ha raggiunto ben cinquantun anni di vita e per tanti, come me, che ne hanno fatto parte, una grande gioia. Ho avuto il piacere di essere stato ammesso dal suo fondatore, maestro Nevio Stefanutti, come il più giovane corista dopo pochi mesi dalla sua fondazione, ma soprattutto l’onore di essere diventato suo amico. La nostra amicizia si esprimeva più con i silenzi e gli sguardi che con le parole, ci si capiva senza bisogno di esprimerlo, lo si faceva con la condivisione di valori e sentimenti. Quando andai ad Ancona con una borsa di studio per sei mesi e dovetti abbandonare la Corale, scrissi una poesia che inviai a Nevio e lui la musicò e la inserì nel repertorio della Zumellese. Le nostre strade non si sono mai divise come quando ci ritrovavamo il lunedì sul treno, io che andavo a Udine per lavoro e lui a Sacile per svolgere la sua carriera da ufficiale delle trasmissioni recando nella borsa che portava con sé, fra dispacci militari, spartiti di musica. Nei suoi ultimi anni di vita conobbe la sua amata compagna Paola e come me ristrutturò una casa a Carve -io quella del nonno- e ci ritrovammo nuovamente a condividere anche fisicamente dei luoghi amati.
Tutti quelli che l’hanno conosciuto hanno certamente mille e mille storie e aneddoti sulla sua figura.
Nevio uscì dalla scuola militare fra i primi del suo corso e per i casi della vita, mi trovai da alpino a frequentare sotto il suo comando, il corso di centralista alla Brigata Alpina “Cadore” di Belluno. Come militare è arrivato al grado di generale, è stato musicista, etnomusicologo e direttore di coro apprezzato e stimato, ma per chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo come persona, una Grande uomo.
Ciao Nevio.
Edoardo
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