Addossato alla sera
Addossato alla sera
che chiude, spegnendo la luce,
la giornata di lavoro,
mi sento svuotato
come un barattolo vuoto,
ormai inutile.
Col buio scende il freddo
dentro di me,
un brivido scorre lungo la schiena,
ma non è uno strappo
è un languore indistinto,
un rigurgito di dolore
ancora presente.
Accendo, con gesto distratto,
la legna nel caminetto
che inizia timida pian piano a crepitare
e piccole scintille sprizzano vita,
desiderio di tepore.
E ora arde allegra la fiamma
che si è fatta vivace,
sinuosa nel suo salire.
Come carta si bruciano nei miei pensieri
preoccupazioni e apprensioni,
pagine d’un libro già scritto.
D’un tratto
lo scoppiettio del fuoco
-che sembra mi richiami-
rompe il silenzio della stanza
e dialogando con lui,
avvolto nel suo abbraccio di calore,
mi sento meno solo.
Edoardo Comiotto
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